Repubblica Digitale: l’iniziativa nazionale per lo sviluppo delle competenze digitali

di Giuseppe Iacono

Coordinatore dell’iniziativa Repubblica Digitale – Dipartimento per la trasformazione digitale


Secondo i dati Eurostat del 2019, 26 milioni di italiani (il 58% della popolazione) non possiedono il livello base di competenze digitali. Questo ritardo rispetto alla media dei Paesi europei (evidenziato anche dal dato del 36% di livello di diffusione dei servizi digitali pubblici) mette a rischio l’evoluzione economica, sociale, culturale del Paese, nonché il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza. Oggi siamo, come la definisce il filosofo Luciano Floridi, in una dimensione “onlife” in cui non esiste distinzione tra attività svolte offline e online, che richiede una consapevolezza digitale diffusa.

Per dare una risposta organica a questa situazione, il Dipartimento per la trasformazione digitale promuove il programma “Repubblica Digitale”, che nasce come un luogo di confronto, integrazione e programmazione coordinata degli interventi in tema di competenze digitali nel territorio italiano. Con questo obiettivo, nell’ambito dell’iniziativa, è nata nel 2020 la “Coalizione Nazionale per le competenze digitali”, a cui ad oggi hanno aderito più di 210 organizzazioni, ed è stata definita, per la prima volta in Italia, la Strategia nazionale per le competenze digitali, con il relativo Piano operativo che viene aggiornato periodicamente sulla base di un monitoraggio che ha già prodotto nel 2021 un primo rapporto. L’intento è attuare un modello sistematico di miglioramento per obiettivi attivando concrete sinergie tra le iniziative pubbliche e private.

Proprio per questo motivo, lo spettro degli interventi definiti è ampio e va dalle scuole alle università, dal mondo del lavoro pubblico e privato a quello dell’impresa soprattutto, ma non solo, del settore Ict, fino a comprendere nella sua più ampia definizione la categoria dei cittadini.

In questo quadro, la Strategia per le competenze digitali e i progetti che, come Paese, abbiamo disegnato e attivato permettono di creare le condizioni del cambiamento.

Il coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni locali, in questo contesto, è duplice. Da un lato è diretto all’attivazione di percorsi di sviluppo delle competenze digitali per il personale con percorsi di formazione più avanzati per coloro che operano nel settore Ict e per le figure con responsabilità di progetti e unità (competenze “per l’e-leadership”). Dall’altro lato vuole stimolare la capacità di realizzare progetti per i cittadini, partecipando ad esempio alle due misure del “Pnrr” sulle competenze digitali di base: il Servizio civile digitale (di cui è attivo l’avviso fino al 10 marzo) e Rete dei servizi di facilitazione digitale (in fase di avvio). 

Questa capacità viene sostenuta dalle attività della Coalizione Nazionale (a cui già partecipano diverse Amministrazioni locali) e da iniziative come il Premio Nazionale per le competenze digitali, attualmente in corso di votazione popolare sul sito partecipa.gov.it, oltre che da specifici percorsi di “capacity building” previsti nelle due misure “Pnrr”.

L’approccio vuole favorire il riuso delle esperienze e la definizione comune di Linee guida e modelli di riferimento, per consentire un’accelerazione significativa nell’ottenimento dei risultati complessivi, grazie alla stretta sinergia tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore. Solo così si possono raggiungere obiettivi ambiziosi ma necessari come quello del 70% della popolazione con competenze digitali almeno di base entro il 2026. Un obiettivo che si concretizza in una consapevolezza digitale diffusa e che si misura nella fruizione piena e proattiva dei servizi digitali, nel cambiamento di qualità degli scambi informativi, nella possibilità di accelerare la riqualificazione professionale, nel ruolo di una P.A. proattiva e allo stesso tempo “guidata” dai cittadini-utenti sul fronte dell’evoluzione dei servizi.